Festa della Famiglia, 26 gennaio 2020

La famiglia è un tesoro, bisogna custodirla sempre e difenderla.

Papa Francesco

La bellezza del quotidiano vissuto bene in famiglia.

+Mario Delpini

La Festa liturgica della Sacra Famiglia di Nazaret illumina la gioiosa celebrazione della vita familiare, sempre collocata in questa data. Il titolo, pubblicizzato dal tradizionale manifestino che collega questa Giornata a quella nazionale per la Vita (con la consueta iniziativa di Caritas Ambrosiana sui temi dell’adozione e dell’affido), è derivato da un passaggio della Lettera pastorale dell’Arcivescovo nella parte dedicata al Tempo di Natale (pagg.58-59): “Vorrei proporre di vivere qualche settimana come un tempo propizio per sperimentare la bellezza del quotidiano vissuto bene, un “tempo di Nazaret”. I tratti con cui Paolo disegna una sorta di “umanesimo cristiano” nella Lettera ai Filippesi può ispirare ad accogliere la proposta. In conclusione, fratelli, quello che è vero, quello che è nobile, quello che è giusto, quello che è puro, quello che è amabile, quello che è onorato, ciò che è virtù e ciò che merita lode, questo sia oggetto dei vostri pensieri. Le cose che avete imparato, ricevuto, ascoltato e veduto in me, mettetele in pratica. E il Dio della pace sarà con voi (Fil 4, 8-9)”. Seguendo le indicazioni di San Paolo, l’umanesimo cristiano non si presenta come un bell’ideale astratto e lontano, ma come un progetto semplice e concreto, a misura di ogni famiglia e di ogni persona che la compone. Allora “a Nazaret”, dove “la concordia dei reciproci affetti accompagna la vicenda di giorni operosi e sereni” (dal Prefazio ambrosiano della Sacra Famiglia), ci invita l’Arcivescovo per ispirarci alle semplici eppure grandi cose di ogni famiglia, vissute bene ogni giorno. La partecipazione alla Messa e alle iniziative parrocchiali in questa Festa sarà fruttuosa nel suo rimando sereno e operoso alla ferialità della vita familiare normale e continua. Una preghiera per tutti e per ciascuno e con un caloroso saluto. Buona Festa!

Maria e Paolo Zambon con don Massimiliano Sabbadini,
Responsabili diocesani per la Famiglia