Essere vivi e dono. Essere uomo, essere donna e dono. Io sono quest’uomo, io sono questa donna. Il corpo, in tutti i suoi aspetti, e dimensione irrinunciabile della persona: non è una prigione che mortifica la persona, ma la condizione per stabilire relazioni d’amore nella forma della reciprocità.
È importante che gli adulti costruiscano un contesto idoneo, affinché chi sta crescendo possa andare alla reale scoperta di sé stesso e del mondo. Occorre promuovere una nuova prospettiva, capace di educare allo stupore verso l’unicità di ciascuno. Occuparsi di educazione affettiva, sessuale e vocazionale non deve significare calare istruzioni e consigli dall’ alto, ma accettare di fare un cammino con i giovani, accompagnandoli nell’incredibile e stupefacente scoperta di sé stessi, facendo cogliere loro la bellezza di tutti gli elementi costitutivi della persona (corpo, psiche e spirito), declinati anche nella loro dimensione relazionale. Questo permetterà di tentare di suscitare in loro il desiderio di capire e vivere sempre meglio ciò che essi sono, riconoscendo, al contempo, l’importanza e il valore della relazione con l’altro.
Le parole dell’Arcivescovo Mario nella Proposta Pastorale 23/24 annunciano un anno pastorale pieno di VITA, vita ricevuta da Dio in dono! Ogni occasione vissuta nelle nostre comunità possa essere spazio di vita per tutti noi! Tutto è amato da Dio, tutto rivestito dalla sua grazia: dalla nascita alla celebrazione del funerale di un caro, dalla scuola dell’infanzia alla preparazione al matrimonio cristiano, passando per tutte le tappe educative e di discernimento.
La festa dei nostri oratori è simbolicamente la prima tappa in cui annunciare questa gioia cristiana!