Spesso parlando della Santità, crediamo che ci si faccia santi con ciò che dovrebbe esserci, e non con ciò che c’è davvero. È un po’ come quando si torna a casa e ci si domanda: “Che mangerò?”. Apriamo il frigo e vediamo cosa c’è. Pensiamo alla cena in base a quello che c’è nel frigo. A volte la nostra grande tentazione è quella di immaginare la cena senza aprire il frigo… “Tu cosa vorresti mangiare?” “Mah, la pasta al forno” “E perché non il pollo?”.
Noi cristiani cadiamo in questa tentazione: dire grandi cose dell’idealità della famiglia, ma quasi mai facciamo la fatica di partire da ciò che c’è. Tu devi fare i conti con quello che c’è nel frigo. Il prim grande lavoro è quello di non lasciarci impressionare dai grandi discorsi della santità quando sono scollegati da quello che c’è dentro la nostra vita, e non dobbiamo rimanere male se, aprendo il frigo, ci accorgiamo che non ci sono tutti quegli ingredienti che avevamo in mente.
I Santi non sono quelli che hanno tutti gli ingredienti, ma sono quelli che riescono ad essere creativi con quello che c’è! Riescono a trovare il modo di tirare fuori una cena buona con quello che esiste realmente nel frigo.
(da Farsi Santi con ciò che c’è, Luigi Maria Epicoco)
Da portare in vacanza e non solo…
“Amoris Laetitia” Perché non trovare del tempo per una lettura che entra nel cuore della famiglia con le parole di papa Francesco? Da oggi lo puoi acquistare in ogni chiesa parrocchiale.
Consigliato ai genitori IC che hanno partecipato al percorso sul tempo, agli sposi, ai fidanzati, ai nonni…