S. Teresa: tre ingredienti per una vita felice

Padre Fausto ci scrive una preziosa riflessione a partire dagli scritti di S. Teresa in occasione della festa celebrata il 1° ottobre.

Se sia possibile essere felici, e come sia possibile esserlo, è una delle grandi domande che ci pesano sul cuore. Certo tutti vorremmo essere felici, il 90% delle cose che facciamo le facciamo proprio per cercare questa felicità… che però poi abbiamo sempre l’impressione che ci sfugga, che si possa gustare solo per attimi fuggenti, che sia impedita dai mille imprevisti cui dobbiamo fare fronte. E alla fine quasi un po’ ci rassegniamo ad un grigiore, a una felicità malaticcia che si accontenta di piccole compensazioni quotidiane.

Teresa ha vissuto questa stessa nostra ricerca, lei lo dice con parole che a noi paiono un po’ strane ma che hanno dentro questa stessa tensione che ci abita: ‘Ho sempre desiderato essere una santa, ma ahimé! Ho sempre constatato, quando mi sono confortata con i santi, che tra loro e me c’è la stessa differenza che esiste tra una montagna la cui vetta si perde nei cieli e il granello di sabbia oscuro calpestato sotto i piedi dei passanti. Invece di scoraggiarmi mi sono detta: il Buon Dio non potrebbe ispirare desideri irrealizzabili’.

  • Il primo ingrediente per la felicità è credere nei propri desideri impossibili, in quelli che mi accorgo che con le mie forze/risorse non posso realizzare.
  • Il secondo ingrediente è cercare con tenacia il proprio posto sulla scena del mondo, il posto per me, quello che mi spetta. Scrive Teresa una volta entrata in monastero: ‘Essere tua sposa, Gesù, essere carmelitana, essere per l’unione con te, madre di anime, dovrebbe bastarmi… non è così… io sento in me altre vocazioni […] O Gesù! mio amore, mia vita… come conciliare questi contrasti? Come realizzare i desideri della mia povera piccola anima? […] Sì ho trovato il mio posto, nella Chiesa e questo posto, o mio Dio, sei tu che me l’hai dato… nel Cuore della Chiesa, mia Madre, sarò l’Amore… così sarò tutto… così il mio sogno sarà realizzato!!!’.
  • Il terzo ingrediente, e poi possiamo mettere in forno a cuocere questa buona torta!!; è la dimenticanza di sé, il fare le cose senza cercare un tornaconto (fosse anche solo la gratificazione di aver fatto la cosa giusta): ‘In una parola sentii la carità entrarmi nel cuore, il bisogno di dimenticarmi per far piacere ad un altro e da allora io fui felice’.

Padre Fausto Lincio