Alle elementari mi hanno insegnato fino allo sfinimento che le mele non si possono mischiare con le pere, soprattutto quando mi dimenticavo di mettere le unità di misura dei metri, dei chili o dei litri.
La domanda si ripropone oggi: che c’entra don Milani con Collodi e i suoi personaggi?
È lo sguardo a fare la differenza! Il vecchio falegname mastro Ciliegia in un pezzo di legno vede solo il combustibile per far bollire una pentola di fagioli o ricavare una gamba di tavolino. Geppetto pensa, invece, ad un progetto ben definito, ambizioso e ardito: ricavare da un tronco un burattino meraviglioso che sappia ballare, tirare di scherma e fare salti mortali. Lo stesso fece don Milani con i suoi ragazzi: per molti semplici bifolchi, ma per Lui preziosi!
Quindi chi ha sbagliato: mastro Ciliegia che ha visto troppo poco oppure Geppetto che ha pensato troppo in grande? Ci facciamo quindi aiutare da don Lorenzo Milani
Partiamo dalla fine, quando pensando ai Suoi ragazzi don Lorenzo scrisse: “Ho voluto più bene a voi che a Dio, ma ho speranza che Lui non stia attento a queste sottigliezze e abbia scritto tutto al Suo conto”. In altre epoche, un Altro amico dei giovani scrisse che l’educazione è cosa del cuore!
È risaputo poi che don Lorenzo ha sempre voluto che su una parete della sua scuola ci fosse scritto grande “I CARE”. È il motto intraducibile dei giovani americani migliori: “Me ne importa, mi sta a cuore”. È il contrario esatto del motto fascista: “Me ne frego”. Geppetto non si è lasciato trascinare dal più comodo: “E’ difficile! Non si può!”. Il padre di Pinocchio, guardando il tronco nel suo laboratorio, ha realizzato quello che Albert Einstein molti anni dopo avrebbe descritto con queste parole: “Tutti sanno che una cosa è impossibile da realizzare, finché non arriva uno sprovveduto che non lo sa e la inventa”. L’educazione è un passaggio così: esposto -per usare un termine da scalatore- ma poi ti fa dire: “Ne valeva la pena!”.
È essenziale poi imparare a dare tempo al tempo: i conti si fanno sempre alla fine! “Roma non è stata costruita in un giorno”. Ma non mi sto riferendo al tempo impiegato da Geppetto per scolpire Pinocchio. Piuttosto nessuno può misurare il tempo in cui il falegname ha rincorso suo figlio e le sue odissee. Don Milani spesso amava ripetere ai suoi ragazzi: “Se la vita è un bel dono di Dio, non va buttata via e buttarla via è peccato. Se un’azione è inutile, è buttar via un bel dono di Dio. È un peccato gravissimo, io lo chiamo bestemmia del tempo. E mi pare una cosa orribile perché il tempo è poco, quando è passato non torna”.
Infine, se mettessimo don Lorenzo davanti a Geppetto e il suo progetto e a mastro Ciliegia con le sue necessità, penso che non avrebbe dubbi nel dire: “A che serve avere le mani pulite se si tengono in tasca? Ecco, occupatele”. Avere le mani sporche in educazione non significa affatto aver sbagliato o -peggio ancora- aver barato; significa piuttosto che si sta provando! E la fatica nell’educazione non è mai sinonimo di errore.
Quindi chi ha sbagliato: mastro Ciliegia che ha visto troppo poco oppure Geppetto che ha pensato troppo in grande?
don Stefano