24 anni trascorsi di corsa, luminosi come una cometa, di questa ragazza borghese di buona famiglia che in una Francia allora tronfia della sua grandeur non ha avuto paura di guardare alle piccolezze che lei come ognuno di noi si portava addosso, imparando non tanto a superarle ma a riconoscerle come il luogo speciale che le era dato per conoscere chi era veramente Gesù. ‘Voglio diventare santa ma non ne sono capace’ – una delle sue riflessioni più intense – ‘e allora Signore non c’è problema, come nelle case dei ricchi c’è un ascensore che fa salire le persone che non ce la fanno a fare le scale, io voglio che sia Tu il mio ascensore, e così potrò essere santa’. Teresa è sempre folgorante nelle sue intuizioni. E poi quell’altra che le permette di capire come arrivare al tutto tanto desiderato (da lei come da noi): se il corpo ha tante membra, tutto funziona se c’è un cuore che batte, così è per la Chiesa, che è il corpo di tutti gli amici di Gesù: anche la Chiesa ha un cuore, e Teresa vuole diventare la forza di vita di questo cuore, vuole essere l’amore che dà forza al cuore, e in questo modo potrà essere tutto e dappertutto e con tutti nella Chiesa.
Una vita che impara una confidenza e una famigliarità con Dio che le rende tutto lieve, tutto sopportabile, tutto luminoso nonostante le nebbie e le tenebre che deve attraversare perché Gesù non chiede grandi azioni, bensì soltanto l’abbandono e la riconoscenza.
fr. Fausto Lincio ocd
Signore, la mia debolezza ti è nota:
Preghiera 21
ogni mattino prendo la risoluzione di praticare l’umiltà
e la sera riconosco che ho commesso ancora
tante mancanze di orgoglio.
A questa vista sono tentata di scoraggiarmi,
ma so che lo scoraggiamento è anch’esso orgoglio:
voglio quindi, o mio Dio, fondare la mia speranza su Te solo.
Giacché tu puoi tutto, degnati di far nascere nell’anima mia
la virtù che desidero.
Per ottenere questa grazia dall’infinita tua misericordia,
ti ripeterò molto spesso: «O Gesù, dolce ed umile di cuore,
rendi il mio cuore simile al tuo»!