Questo è il titolo del messaggio di Papa Francesco in occasione della Giornata mondiale della Pace che si celebra ogni 1 gennaio dal 1968. Il primo dato interessante è che il messaggio è rivolto “a tutti gli uomini e le donne del nostro tempo”: veramente tutti siamo invitati a riflettere sul tema della pace, così urgente in questo nostro mondo dilaniato dalle guerre. Papa Francesco ci invita a considerare il progresso della scienza e della tecnologia come via verso la pace, in particolare dell’intelligenza artificiale, domandandoci se il suo sviluppo apporti un contributo benefico al futuro dell’umanità e alla pace tra i popoli.
Ecco i temi trattati: il progresso della scienza e della tecnologia come via verso la pace; il futuro dell’intelligenza artificiale tra promesse e rischi; la tecnologia del futuro: macchine che imparano da sole; il senso del limite nel paradigma tecnocratico; temi scottanti per l’etica; sfide per l’educazione; sfide per lo sviluppo del diritto internazionale. Il testo insiste sul fatto che i progressi nello sviluppo di forme di intelligenza artificiale servano la causa della fraternità umana e della pace.
Papa Francesco suggerisce dei criteri di discernimento molto precisi. “L’immensa espansione della tecnologia deve essere accompagnata da un’adeguata formazione alla responsabilità per il suo sviluppo. La libertà e la convivenza pacifica sono minacciate quando gli esseri umani cedono alla tentazione dell’egoismo, dell’interesse personale, della brama di profitto e della sete di potere. Abbiamo perciò il dovere di allargare lo sguardo e di orientare la ricerca tecnico-scientifica al perseguimento della pace e del bene comune. La dignità intrinseca di ogni persona e la fraternità che ci lega come membri dell’unica famiglia umana devono stare alla base dello sviluppo di nuove tecnologie e servire come criteri indiscutibili per valutarle prima del loro impiego, in modo che il progresso digitale possa avvenire nel rispetto della giustizia e contribuire alla causa della pace. Gli sviluppi tecnologici che non portano a un miglioramento della qualità di vita di tutta l’umanità, ma al contrario aggravano le disuguaglianze e i conflitti, non potranno mai essere considerati vero progresso.”
Il messaggio si conclude con una esortazione “Spero che questa riflessione incoraggi a far sì che i progressi nello sviluppo di forme di intelligenza artificiale servano la causa della fraternità umana e della pace. Non è responsabilità di pochi, ma dell’intera famiglia umana. La pace, infatti, è il frutto di relazioni che riconoscono e accolgono l’altro nella sua inalienabile dignità, e di cooperazione e impegno nella ricerca dello sviluppo integrale di tutte le persone e di tutti i popoli. La mia preghiera all’inizio del nuovo anno è che il rapido sviluppo di forme di intelligenza artificiale non accresca le troppe disuguaglianze e ingiustizie già presenti nel mondo, ma contribuisca a porre fine a guerre e conflitti, e ad alleviare molte forme di sofferenza che affliggono la famiglia umana. Possano i fedeli cristiani, i credenti di varie religioni e gli uomini e le donne di buona volontà collaborare in armonia per cogliere le opportunità e affrontare le sfide poste dalla rivoluzione digitale, e consegnare alle generazioni future un mondo più solidale, giusto e pacifico.”
Siamo quindi tutti invitati a leggere con interesse il testo integrale di papa Francesco e a farlo diventare oggetto delle nostre riflessioni.