Desiderio desideravi pt.3

Anche l’ultimo incontro di lettura e riflessione sulla “Desiderio desideravi” è stato interessante e partecipato. Alcuni articoli sono stati richiamati più volte:

  • l’arte del celebrare che, come ogni arte, richiede diverse conoscenze e soprattutto l’arte del celebrare deve essere in sintonia con l’azione dello Spirito;
  • l’arte del celebrare non si può improvvisare, come ogni arte richiede applicazione assidua;
  • parlando di questo tema siamo portati a pensare che riguardi solo i ministri ordinati che svolgono il servizio della presidenza, in realtà è un atteggiamento che tutti i battezzati sono chiamati a vivere: l’assemblea, come un solo uomo, partecipa alla celebrazione;
  • tra i gesti rituali che appartengono a tutta l’assemblea occupa un posto di assoluta importanza il silenzio che è è il simbolo della presenza e dell’azione dello Spirito Santo che anima tutta l’azione celebrativa;
  • ogni gesto e ogni parola contiene un’azione precisa che è sempre nuova perché incontra un istante sempre nuovo della nostra vita.

Sicuramente gli argomenti trattati sono stati molti di più, ma la riflessione non è sicuramente terminata, infatti con le modalità che verranno proposte dalla diaconia e dal consiglio pastorale si cercherà di riportare nelle nostre celebrazioni qualche traccia delle bellezze intraviste nella lettura della lettera di papa Francesco.

Per ora, concludiamo con queste parole: Vorrei che questa lettera ci aiutasse a ravvivare lo stupore per la bellezza della verità del celebrare cristiano, a ricordare la necessità di una formazione liturgica autentica e a riconoscere l’importanza di un’arte della celebrazione che sia a servizio della verità del mistero pasquale e della partecipazione di tutti i battezzati, ciascuno con la specificità della sua vocazione.

Tutta questa ricchezza non è lontana da noi: è nelle nostre chiese, nelle nostre feste cristiane, nella centralità della domenica, nella forza dei sacramenti che celebriamo. La vita cristiana è un continuo cammino di crescita: siamo chiamati a lasciarci formare con gioia e nella comunione.”

Chi desidera può inviare o consegnare le proprie riflessioni ai sacerdoti, ai membri della Diaconia o del Consiglio Pastorale.