Ognissanti: festa di speranza e gioia

La festa di Ognissanti è un invito per tutti: per riconoscere che la santità è possibile, che è un dono di Dio, ma richiede una risposta concreta da parte di ognuno, che i santi non sono solo “eroi” lontani, ma fratelli e sorelle che ci precedono, e soprattutto che anche nella vita ordinaria — nelle relazioni, nel quotidiano — si può camminare verso Dio. La festa non è quindi solo un pensiero sui “grandi santi” del passato, ma anche un momento per riconoscere che tutti siamo chiamati alla santità.

Papa Francesco ci ricordava che è una «festa della comunione» con chi ci ha preceduto. La santità non è un ideale lontano, ma un dono e un cammino.

Ancora il papa sottolineava che la santità non è qualcosa che si “compra” o raggiunge solo con meriti propri, ma è prima di tutto un dono di Dio, ricevuto nel battesimo, che va poi accolto e coltivato. Allo stesso tempo, è un percorso: «una missione da accogliere» – come lui stesso lo definisce.

Le Beatitudini come “carta d’identità del cristiano” e via verso la santità.

Le Beatitudini non sono solo belle parole, ma “la carta d’identità del cristiano” e la via concreta per raggiungere la santità. Papa Francesco indica esempi come povertà di spirito, misericordia, fame di giustizia, pace: atteggiamenti che portano alla gioia autentica.

La santità si vive nei gesti quotidiani, non solo nelle “grandi imprese”.

Anche i gesti semplici — vivere la carità, essere umili, accogliere, perdonare — sono vie di santità. Non è necessario compiere cose straordinarie per essere santi.