In questa pagina puoi seguire la S. Messa in diretta streaming delle ore 18.00 del 21 marzo 2020 leggendo i testi. Qui sotto sono anche disponibili i PDF stampabili del libretto dei canti e della liturgia di oggi.
Sempre in questa pagina, a partire dalle 17.40, sarà possibile seguire la catechesi sul Credo tenuta da don Stefano.
Pubblichiamo il video dell’omelia di don Stefano:
In quel tempo. Il Signore Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni  suo fratello e li condusse in disparte, su un alto monte. E fu  trasfigurato davanti a loro: il suo volto brillò come il sole e le sue  vesti divennero candide come la luce. Ed ecco, apparvero loro Mosè ed  Elia, che conversavano con lui. Prendendo la parola, Pietro disse a  Gesù: «Signore, è bello per noi essere qui! Se vuoi, farò qui tre  capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». Egli stava ancora  parlando, quando una nube luminosa li coprì con la sua ombra. Ed ecco  una voce dalla nube che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui  ho posto il mio compiacimento. Ascoltatelo». All’udire ciò, i discepoli  caddero con la faccia a terra e furono presi da grande timore. Ma Gesù  si avvicinò, li toccò e disse: «Alzatevi e non temete». Alzando gli  occhi non videro nessuno, se non Gesù solo. Mentre scendevano dal monte,  Gesù ordinò loro: «Non parlate a nessuno di questa visione, prima che  il Figlio dell’uomo non sia risorto dai morti». 
Lode e onore a te, Cristo Signore, nei secoli dei secoli.
T Amen.
In quei giorni. Il Signore disse a Mosè: «Scrivi queste parole, perché  sulla base di queste parole io ho stabilito un’alleanza con te e con  Israele». Mosè rimase con il Signore quaranta giorni e quaranta notti,  senza mangiar pane e senza bere acqua. Egli scrisse sulle tavole le  parole dell’alleanza, le dieci parole. Quando Mosè scese dal monte Sinai  – le due tavole della Testimonianza si trovavano nelle mani di Mosè  mentre egli scendeva dal monte – non sapeva che la pelle del suo viso  era diventata raggiante, poiché aveva conversato con lui. Ma Aronne e  tutti gli Israeliti, vedendo che la pelle del suo viso era raggiante,  ebbero timore di avvicinarsi a lui. Mosè allora li chiamò, e Aronne, con  tutti i capi della comunità, tornò da lui. Mosè parlò a loro. Si  avvicinarono dopo di loro tutti gli Israeliti ed egli ingiunse loro ciò  che il Signore gli aveva ordinato sul monte Sinai. Quando Mosè ebbe  finito di parlare a loro, si pose un velo sul viso. Quando entrava  davanti al Signore per parlare con lui, Mosè si toglieva il velo, fin  quando non fosse uscito. Una volta uscito, riferiva agli Israeliti ciò  che gli era stato ordinato. Gli Israeliti, guardando in faccia Mosè,  vedevano che la pelle del suo viso era raggiante. Poi egli si rimetteva  il velo sul viso, fin quando non fosse di nuovo entrato a parlare con il  Signore. Mosè radunò tutta la comunità degli Israeliti e disse loro:  «Queste sono le cose che il Signore ha comandato di fare».  
Parola di Dio.
T Rendiamo grazie a Dio
Signore, nella tua luce vediamo la luce.
Signore, il tuo amore è nel cielo,
la tua fedeltà fino alle nubi,
la tua giustizia è come le più alte montagne,
il tuo giudizio come l’abisso profondo:
uomini e bestie tu salvi, Signore.
Signore, nella tua luce vediamo la luce.
Quanto è prezioso il tuo amore, o Dio!
Si rifugiano gli uomini all’ombra delle tue ali,
si saziano dell’abbondanza della tua casa:
tu li disseti al torrente delle tue delizie.
Signore, nella tua luce vediamo la luce.
È in te la sorgente della vita,
alla tua luce vediamo la luce.
Riversa il tuo amore su chi ti riconosce,
la tua giustizia sui retti di cuore.
Signore, nella tua luce vediamo la luce.
Fratelli, se il ministero della morte, inciso in lettere su pietre, fu  avvolto di gloria al punto che i figli d’Israele non potevano fissare il  volto di Mosè a causa dello splendore effimero del suo volto, quanto  più sarà glorioso il ministero dello Spirito? Se già il ministero che  porta alla condanna fu glorioso, molto di più abbonda di gloria il  ministero che porta alla giustizia. Anzi, ciò che fu glorioso sotto  quell’aspetto, non lo è più, a causa di questa gloria incomparabile. Se  dunque ciò che era effimero fu glorioso, molto più lo sarà ciò che è  duraturo. Forti di tale speranza, ci comportiamo con molta franchezza e  non facciamo come Mosè che poneva un velo sul suo volto, perché i figli  d’Israele non vedessero la fine di ciò che era solo effimero. Ma le loro  menti furono indurite; infatti fino ad oggi quel medesimo velo rimane,  non rimosso, quando si legge l’Antico Testamento, perché è in Cristo che  esso viene eliminato. Fino ad oggi, quando si legge Mosè, un velo è  steso sul loro cuore; «ma quando vi sarà la conversione al Signore, il  velo sarà tolto». Il Signore è lo Spirito e, dove c’è lo Spirito del  Signore, c’è libertà. E noi tutti, a viso scoperto, riflettendo come in  uno specchio la gloria del Signore, veniamo trasformati in quella  medesima immagine, di gloria in gloria, secondo l’azione dello Spirito  del Signore. 
Parola di Dio.
T Rendiamo grazie a Dio.
T Gloria a te, o Signore
In quel tempo. Passando, il Signore Gesù vide un uomo cieco dalla  nascita e i suoi discepoli lo interrogarono: «Rabbì, chi ha peccato, lui  o i suoi genitori, perché sia nato cieco?». Rispose Gesù: «Né lui ha  peccato né i suoi genitori, ma è perché in lui siano manifestate le  opere di Dio. Bisogna che noi compiamo le opere di colui che mi ha  mandato finché è giorno; poi viene la notte, quando nessuno può agire.  Finché io sono nel mondo, sono la luce del mondo». Detto questo, sputò  per terra, fece del fango con la saliva, spalmò il fango sugli occhi del  cieco e gli disse: «Va’ a lavarti nella piscina di Sìloe» – che  significa Inviato. Quegli andò, si lavò e tornò che ci vedeva. Allora i  vicini e quelli che lo avevano visto prima, perché era un mendicante,  dicevano: «Non è lui quello che stava seduto a chiedere l’elemosina?».  Alcuni dicevano: «È lui»; altri dicevano: «No, ma è uno che gli  assomiglia». Ed egli diceva: «Sono io!». Allora gli domandarono: «In che  modo ti sono stati aperti gli occhi?». Egli rispose: «L’uomo che si  chiama Gesù ha fatto del fango, mi ha spalmato gli occhi e mi ha detto:  “Va’ a Sìloe e làvati!”. Io sono andato, mi sono lavato e ho acquistato  la vista». Gli dissero: «Dov’è costui?». Rispose: «Non lo so».  Condussero dai farisei quello che era stato cieco: era un sabato, il  giorno in cui Gesù aveva fatto del fango e gli aveva aperto gli occhi.  Anche i farisei dunque gli chiesero di nuovo come aveva acquistato la  vista. Ed egli disse loro: «Mi ha messo del fango sugli occhi, mi sono  lavato e ci vedo». Allora alcuni dei farisei dicevano: «Quest’uomo non  viene da Dio, perché non osserva il sabato». Altri invece dicevano:  «Come può un peccatore compiere segni di questo genere?». E c’era  dissenso tra loro. Allora dissero di nuovo al cieco: «Tu, che cosa dici  di lui, dal momento che ti ha aperto gli occhi?». Egli rispose: «È un  profeta!». Ma i Giudei non credettero di lui che fosse stato cieco e che  avesse acquistato la vista, finché non chiamarono i genitori di colui  che aveva ricuperato la vista. E li interrogarono: «È questo il vostro  figlio, che voi dite essere nato cieco? Come mai ora ci vede?». I  genitori di lui risposero: «Sappiamo che questo è nostro figlio e che è  nato cieco; ma come ora ci veda non lo sappiamo, e chi gli abbia aperto  gli occhi, noi non lo sappiamo. Chiedetelo a lui: ha l’età, parlerà lui  di sé». Questo dissero i suoi genitori, perché avevano paura dei Giudei;  infatti i Giudei avevano già stabilito che, se uno lo avesse  riconosciuto come il Cristo, venisse espulso dalla sinagoga. Per questo i  suoi genitori dissero: «Ha l’età: chiedetelo a lui!». Allora chiamarono  di nuovo l’uomo che era stato cieco e gli dissero: «Da’ gloria a Dio!  Noi sappiamo che quest’uomo è un peccatore». Quello rispose: «Se sia un  peccatore, non lo so. Una cosa io so: ero cieco e ora ci vedo». Allora  gli dissero: «Che cosa ti ha fatto? Come ti ha aperto gli occhi?».  Rispose loro: «Ve l’ho già detto e non avete ascoltato; perché volete  udirlo di nuovo? Volete forse diventare anche voi suoi discepoli?». Lo  insultarono e dissero: «Suo discepolo sei tu! Noi siamo discepoli di  Mosè! Noi sappiamo che a Mosè ha parlato Dio; ma costui non sappiamo di  dove sia». Rispose loro quell’uomo: «Proprio questo stupisce: che voi  non sapete di dove sia, eppure mi ha aperto gli occhi. Sappiamo che Dio  non ascolta i peccatori, ma che, se uno onora Dio e fa la sua volontà,  egli lo ascolta. Da che mondo è mondo, non si è mai sentito dire che uno  abbia aperto gli occhi a un cieco nato. Se costui non venisse da Dio,  non avrebbe potuto far nulla». Gli replicarono: «Sei nato tutto nei  peccati e insegni a noi?». E lo cacciarono fuori. Gesù seppe che  l’avevano cacciato fuori; quando lo trovò, gli disse: «Tu, credi nel  Figlio dell’uomo?». Egli rispose: «E chi è, Signore, perché io creda in  lui?». Gli disse Gesù: «Lo hai visto: è colui che parla con te». Ed egli  disse: «Credo, Signore!». 
Parola del Signore. 
T Lode a te o Cristo
T Io credo in Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra; e in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore, il quale fu concepito di Spirito Santo, nacque da Maria Vergine, patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto; discese agli inferi; il terzo giorno risuscitò da morte; salì al cielo, siede alla destra di Dio Padre onnipotente; di là verrà a giudicare i vivi e i morti. Credo nello Spirito Santo, la santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne, la vita eterna. Amen.
Gesù mio, 
io credo che sei realmente presente nel Santissimo Sacramento.
Ti amo sopra ogni cosa e ti desidero nell’ anima mia.  
Poiché ora non posso riceverti sacramentalmente, 
vieni almeno spiritualmente nel mio cuore. 
Come già venuto, io ti abbraccio e tutto mi unisco a te;
non permettere che mi abbia mai a separare da te.
Eterno Padre, io ti offro il Sangue Preziosissimo di Gesù Cristo
in sconto dei miei peccati, in suffragio delle anime del purgatorio 
e per i bisogni della Santa Chiesa.
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